6 Ottobre 2025

“18+1”: un libro che varca le soglie del carcere per restituire voce, dignità e umanità ai giovani detenuti – recensione a Monica Cristina Gallo, 18+1. Diciotto anni e un giorno. Il perimetro del vuoto e della solitudine: giovani perduti nelle carceri per adulti, Effatà Editrice, 2025

A cura di Giulia Vagli

In un momento storico in cui le statistiche sui giovani detenuti under 25 negli istituti penitenziari italiani per adulti sono in costante aumento registrando un incremento del 35% rispetto all’anno precedente, il libro di Monica Cristina Gallo — già Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Torino — si pone come un’occasione di riflessione quanto mai attuale e necessaria.

Attraverso la propria testimonianza, l’autrice ci accompagna all’interno delle mura carcerarie della casa circondariale Lorusso e Cutugno per mostrarci da vicino la realtà di questi giovani: vite sospese, troppo spesso dimenticate da un sistema che, invece di educare e rieducare, rischia di condannare definitivamente. In queste pagine trovano spazio emozioni troppo a lungo represse: rabbia, fragilità, paura, ma anche il desiderio autentico di una seconda possibilità. Gallo si fa così portavoce delle storie, delle sofferenze e delle speranze dei giovani detenuti, restituendo loro quell’umanità che troppo spesso viene negata.

Il libro lancia un messaggio chiaro: ogni giovane recluso in un carcere per adulti è una vita che rischiamo di perdere. Intrappolati in un sistema che raramente offre reali prospettive di cambiamento,  questi ragazzi finiscono per essere inghiottiti da un meccanismo che alimenta la recidiva anziché la rinascita. Così il carcere, che secondo il dettato costituzionale di cui all’articolo 27 comma 3 dovrebbe erigersi a strumento di rieducazione e reinserimento sociale, spesso si rivela invece un luogo di abbandono, disillusione, rassegnazione e contagio criminale. 
Di fronte ad un sistema penitenziario che appare sempre più inadeguato e incapace di offrire reali prospettive di cambiamento, Gallo solleva interrogativi urgenti sul futuro che attende questi ragazzi. Un futuro che non può e non deve essere fatto solo di recidiva e marginalità. 
Ma “18+1. Diciotto anni e un giorno”
 vuole essere di più di un libro-denuncia: è un invito alla consapevolezza collettiva e al suo risveglio. Un appello che ricorda che dietro ogni errore c’è una persona, non solo un colpevole. Gli errori compiuti in giovane età non devono compromettere in modo irreversibile il futuro di questi ragazzi perché come ricorda l’autrice, parafrasando Luigi Settembrerini, il carcere arriva sempre «dopo», quando il danno è già stato fatto, quando la strada è già stata segnata.  

Contributi simili

Cass. Pen. Sez. I., sent. 9 luglio 2021, n. 38031: colloqui dei detenuti al 41-bis

OGGETTO: Ricorso per Cassazione avverso ordinanza del magistrato di sorveglianza – colloqui dei detenuti sottoposti al regime di sorveglianza speciale…

Leggi tutto...

18 Gennaio 2022

La Corte costituzionale ha “deciso di non decidere” attorno alle note questioni di legittimità costituzionale relative al c.d. ergastolo ostativo. Venendo incontro all’istanza presentata dall’Avvocatura dello Stato, i giudici della Consulta hanno stabilito, infatti, di rinviarne la trattazione all’udienza pubblica dell’ otto novembre di quest’anno. Il Parlamento avrà tempo, dunque, fino a quella data per portare a compimento la riforma dell’art. 4-bis o.p.…

Leggi tutto...

10 Maggio 2022

Osservazioni della Prof.ssa Laura Cesaris in ordine alla sentenza della Corte costituzionale n. 30 del 2022

Con la sentenza n. 30 del 2022 la Corte costituzionale dichiara la illegittimità costituzionale dell’art. 47-quinquies ord. penit. nella parte in cui non prevede la concessione in via provvisoria della detenzione domiciliare speciale nelle ipotesi in cui sussista un grave pregiudizio per il minore derivante dal protrarsi dello stato detentivo del genitore. In tal modo la Corte aggiunge un’ulteriore tessera al mosaico degli istituti previsti dall’ordinamento penitenziario e diretti a tutelare il rapporto genitoriale e soprattutto contribuisce ad un’ulteriore omologazione delle due ipotesi di detenzione domiciliare −quella comune e quella speciale− sul piano della disciplina, come la stessa Corte ricorda, in tutti i casi in cui il «preminente interesse del minore non ammette(va) che restassero distinte».…

Leggi tutto...

1 Marzo 2022

La Commissione antimafia sul 4 bis: linee guida e prospettive di riforma

Con l’ordinanza 97/2021, la Consulta, pur affermando la contrarietà a Costituzione della disciplina dell’art 4 bis co 1 o.p. relativamente ai condannati all’ergastolo per crimini di mafia e/o di contesto mafioso, ha preferito, in luogo di una immediata dichiarazione di incostituzionalità, dare un anno di tempo al Parlamento – fino al maggio 2022- per modificare l’attuale normativa sì da renderla, da un lato, in linea con i principi costituzionali e, dall’altro, garantirne l’efficacia quale strumento di contrasto alla criminalità organizzata. La Camera, il 30 marzo scorso, ha approvato il disegno di legge di riforma dell’articolo 4 bis o.p. attualmente al vaglio del Senato. La Commissione antimafia, a seguito di ciò, è tornata - avendo già prospettato le linee di riforma in una Relazione datata 20 maggio 2020 sulle modalità di riforma del testo dell’articolo - con una nuova Relazione pubblicata in data 12 aprile 2022 in cui, pur dichiarando apertamente di non voler sindacare il merito del testo licenziato dalla Camera e oggetto di analisi in Senato, mette in luce ulteriori suggerimenti necessari per un’efficacie ed incisiva modifica della normativa.…

Leggi tutto...

30 Giugno 2022

Il diritto alla tutela indennitaria contro la disoccupazione involontaria (NASpI) a favore dei detenuti che lavorano alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria

Il contributo è volto a - per così dire – “riannodare le fila” della situazione legata al diritto alla tutela indennitaria contro la disoccupazione involontaria (dal 2015, NASpI) da parte dei detenuti impiegati come lavoratori alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria, allo stato riconosciuto a seguito di alcune pronunce della giurisprudenza di merito (mentre – a quanto consta – non ci sono state occasioni, al momento, per una presa di posizione da parte della Cassazione), a fronte di un orientamento “resistente” assunto dall’Inps, tuttora restio ad accogliere, in via amministrativa, istanze tese all’ottenimento dell’indicato trattamento indennitario di natura previdenziale.…

Leggi tutto...

15 Settembre 2022

Torna in cima Newsletter